LA VITA SOGNATA DEGLI ANGELI (LA VIE REVEE DES ANGES) |
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di Erik Zonca, con Elodie Bouchez, Natacha Regnier, Grégoire Colin
(Francia, 1998)
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Una è bruna, l'altra bionda. Una sorride a chi l'incontra, ed alla vita; l'altra assai meno, che della vita ha già imparato a diffidare. Isa sbarca a Lilla con il solito zaino di belle speranze, Marie accetta a malincuore di ospitarla: diverse nel modo di sognare quel mondo che da il titolo al film, cosi eguali per i fatto di avere ambedue vent'anni. Isa è Natacha Regnier, solare ed ingenua, di una solidità che non rincorre il sostegno del maschio: il suo modo di crescere assieme alle sberle che riceve ricorda il personaggio ormai emblematico creato da Sandrine Bonnaire in SANS TOI NI LOI. Marie è Natacha Regnier, fragile e violenta, diafana e segreta: e la sua rivolta straziante rendono la coppia, ed il film indimenticabili. Senza di loro, meritatissima accoppiata vincente del premio d'Interpretazione Femminile all'ultimo festival di Cannes, LA VIE REVEE DES ANGES non avrebbe ragione di esistere. Ma l'energia formidabile e la poesia discreta di questa opera prima girata a 40 anni e passa derivano dal fatto di non limitarsi ad uno di quei ritratti esistenziale in progressione che cosi bene riescono ai francesi: ma di risolversi in un incontro incantato ed al tempo stesso lucido all'interno di una realtà contemporanea (sociale, professionale, sentimentale) delineata senza fioriture inutili. Un approfondimento psicologico che scava in profondità: con la leggerezza che sa cogliere la grazia dell'istante, e la gravità capace di significarla durevolmente.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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da evitare
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